Un fendente sferrato all’improvviso, con un coltello spuntato dal nulla nelle mani di uno studente di sedici anni che si avventa sul suo compagno di liceo.
La lama affonda e solo per un caso non prende il cuore, centra un polmone e lo lesiona.
Accade a Ferentino davanti al Martino Filetico, liceo Classico nato nel cuore della Ciociaria alla fine del Quattrocento dalla donazione dell’umanista dal quale prende il nome.
Alle 14 nel piazzale davanti al liceo ci sono un centinaio di ragazzi, la campanella è suonata da poco e sciamano chi verso casa, chi verso i bus.
A pochi passi dalla sede centrale c’è una scalinata in pietra, vicino alla succursale. Da lì arrivano i due sedicenni che iniziano a litigare. I toni che si alzano, i due si azzuffano. “Uno è finito a terra si è rialzato ed ha colpito l’altro, non avevamo capito che avesse un coltello”, dicono alcuni testimoni. Il sedicenne che ha appena sferrato il fendente, figlio di un docente, indietreggia, abbandona l’arma sul piazzale e si allontana. L’altro viene soccorso dai ragazzi, chiedono aiuto, chiamano i professori che sono ancora a due passi.
Arriva in pochi minuti un infermiere del 118, qualcuno dice sia un medico: viene stabilizzato e caricato su un’ambulanza. Per superare il caos del traffico che si forma all’uscita delle scuole una pattuglia dei carabinieri fa da staffetta a sirene spiegate. All’ospedale Spaziani di Frosinone i medici del Pronto Soccorso registrano la lesione: è ‘importante’ ed ha toccato il polmone lesionandolo. Non è chiaro fino a che punto e se sia necessario un intervento chirurgico. Viene chiamato l’elicottero e disposto il trasferimento immediato al Gemelli.
Nel frattempo i carabinieri ascoltano i ragazzi. Spiegano che l’accoltellato “è intervenuto per difendere una ragazza”, qualcuno parla di più ragazze. Circola voce che alle 15 si sarebbe dovuto riunire il Consiglio di Classe proprio per valutare la posizione di quello che di lì a poco diventa un aggressore a colpi di coltello. I carabinieri del colonnello Gabriele Mattioli lo rintracciano: nessuna notizia, si tratta di un minore di buona famiglia, è il figlio di un’insegnante. Lo portano in caserma. Lui parla ma il riserbo è totale: c’è il coltello e ci sono le impronte.
Nel pomeriggio il 16enne viene caricato su una gazzella e portato pure lui allo Spaziani, nella caduta ha preso una botta alla spalle e lo accompagnano a fare una radiografia. Il magistrato dei Minori è in costante contatto, aspetta di sapere la prognosi da Roma, solo allora deciderà quale misura applicare. Lapidario il sindaco Piergianni Fiorletta: “A scuola si va con i libri e non con i coltelli”.
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