Il presidente del Centro Sperimentale, Sergio Castellitto, smentisce categoricamente “la presunta volontà dell’Istituzione che presiede di mettere a tacere” l’incendio avvenuto la notte dell’8 giugno 2024 nella Cineteca Nazionale, circoscritto a un cellario contenente pellicole infiammabili relativi a 220 titoli – “non 500, come erroneamente riportato” precisa – tra film, documentari e cinegiornali, buona parte riguardanti film di nazionalità straniera “di cui esistono sicuramente altre copie all’estero”. “In piena trasparenza – spiega in una nota di chiarimento della stampa – ne è stata data immediata notizia alle Autorità competenti, in attesa di una comunicazione esterna a indagini completate”. “Quando sono stato nominato presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, undici mesi fa, – scrive ancora Castellitto – ho fatto immediatamente un sopralluogo nella storica sede di via Tuscolana per verificare lo stato delle strutture e in particolare del patrimonio filmico conservato nella Cineteca Nazionale, fondata nel lontano 1949. Mi sono state esposte una serie di criticità, che ho potuto constatare direttamente: gravi rischi per la sicurezza a causa della presenza di pellicole infiammabili, conservate in cellari ormai inadeguati, pur considerati a norma dai Vigili del Fuoco; mancanza di spazi per le pellicole safety (non infiammabili), una parte delle quali conservate in un magazzino esterno, avendo la Cineteca Nazionale proceduto nell’ultimo decennio ad acquisire in donazione o deposito moltissimi fondi d’archivio, che si sono aggiunti al cosiddetto deposito legale”. Castellitto ricorda anche i precedenti 4 incendi verificatisi in cellari e container della Cineteca, precisamente in data 18 giugno 2009 (446 rulli persi), 27 ottobre 2009 (4 rulli), 8 luglio 2015 (893 rulli), 8 agosto 2018 (40 rulli), “sotto la gestione di illustri presidenti che mi hanno preceduto su questa prestigiosa poltrona” sottolinea. Il presidente spiega poi che nel primo consiglio d’amministrazione è stata quindi posta come priorità la ricerca di un sito esterno alla sede della Fondazione dove spostare i nitrati e abbiamo sensibilizzato al riguardo la Direzione Generale Cinema, dove si sono svolte varie riunioni congiunte per trovare una soluzione. “Ovviamente un problema che si protrae da decenni non poteva essere risolto in pochi mesi, anche perché tali materiali vanno collocati fuori dai luoghi abitati” rileva. Infine conclude con amarezza: “Dispiace, ma non stupisce, che quanto è stato fatto in questo primo anno di presidenza – lo straordinario successo de La Diaspora degli Artisti in Guerra che ha aperto le porte del Centro Sperimentale di Cinematografia a migliaia di giovani, l’organizzazione del congresso internazionale del Cilect, la presenza della stessa Cineteca al Festival di Locarno con la presentazione del restauro de Le ore dell’amore di Luciano Salce, le soddisfazioni costanti che ci regalano gli studenti della Scuola con i loro cortometraggi – passi quasi sotto silenzio, malgrado l’impegno del personale della Fondazione. Il 30 agosto inaugureremo la mostra su Marcello Mastroianni all’isola di San Servolo, nuova sede del Csc, e sarà presentato il restauro de La notte di Michelangelo Antonioni, seguito il 2 settembre dal restauro di Ecce bombo di Nanni Moretti. Tre eventi importanti alla Mostra del Cinema di Venezia che segnalano la vitalità, la competenza e l’onestà intellettuale di molte delle persone che lavorano al Centro Sperimentale di Cinematografia”.
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