(di Alessandra Baldini)
Un’oasi di pace verde nelle
stradine di Little Italy sta per essere demolita e per salvarla
si sono mobilitati in extremis illustri newyorchesi: Martin
Scorsese e Robert De Niro si sono uniti a Patti Smith nella
battaglia per allontanare le ruspe dall’Elizabeth Street Garden
che il 10 settembre rischia di essere demolito per far posto a
un progetto di case popolari per anziani.
I tre luminari dello spettacolo hanno scritto al sindaco Eric
Adams, finora irremovibile nella decisione di radere al suolo il
piccolo parco trasferendo altrove le sculture e gli elementi
architettonici che vi sono ospitati: singolare retaggio di
magioni della Gilded Age, a loro volta demolite per far posto
alla cementificazione di Manhattan.
Il giardino, creato negli anni Novanta in un lotto dove fino
a vent’anni prima si trovava una scuola, “e’ un gioiello,
cancellato il quale si fara’ piazza pulita di un tassello
importantissimo della storia culturale di New York”, ha scritto
De Niro che e’ cresciuto a tra Little Italy e Greenwich Village,
mentre Scorsese ha evocato i tempi di quando era un bambino
asmatico al terzo piano di un caseggiato popolare su Elizabeth
Street e il quartiere degli italo-americani a nord di Canal “era
una giungla di cemento” in cui lui e i suoi amichetti giocavano
nei vicoli” senza alberi che facessero ombra: “Magari quel
giardino fosse stato li’ quando ero ragazzo”, ha aggiunto il
regista del classico Mean Streets di cui De Niro e’ stato
protagonista e che e’ stato ispirato proprio alla vita di quel
quartiere negli anni Settanta.
Anche per Patti Smith si sta per demolire un’opera d’arte: la
cantante e poetessa ha partecipato a spettacoli nell’oasi verde
su Elizabeth Street oltre a minacciare, in una lettera a Adams,
la restituzione delle chiavi della citta’ che le erano state
conferite nel 2021 dal predecessore Bill de Blasio.
La demolizione dovrebbe aprire la strada alla costruzione di
un palazzo con 123 alloggi per anziani, 50 dei quali senza
tetto. Nobile iniziativa secondo De Niro, ma “ci sono altri
possibili luoghi identificati dai leader del quartiere per
questo tipo di sviluppo”.
Le lettere dei vip non hanno smosso finora l’amministrazione
Adams che si e’ prefissa di edificare mezzo milione di nuovi
appartamenti entro il 2032: “New York ha una crisi degli alloggi
e questo e’ il momento di distruggere quel giardino, non importa
chi firma le lettere”, ha detto l’assessore all’edilizia Adolfo
Carrión, sicuro che le celebrita’ coinvolte nella protesta “non
hanno in mano tutti gli elementi sulla storia del sito, ma
soprattutto l’entita’ dei problemi che noi abbiamo di fronte”.
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