“Vogliamo istituire per il 23
novembre la giornata dei Sarti e delle Sarte italiani. Vogliamo
entrare in questo settore per promuoverlo e soprattutto
sensibilizzare i giovani ad avvicinarsi all’artigianato”. Lo ha
annunciato oggi Domenico Furgiuele presidente Intergruppo
Conservazione della Sartoria tradizionale Italiana, nel corso
della tavola rotonda svoltasi nella Sala della Regina di Palazzo
Montecitorio, che ha celebrato tre aziende storiche italiane,
tre eccellenze italiane del made in Italy fondate da oltre cento
anni: Marinella, Ambrosoli e Amarelli.
All’incontro intitolato Oltre un secolo di storia di impresa
italiana”, introdotto dal vicepresidente della Camera Giorgio
Mulè, erano presenti il cavaliere Maurizio Marinella, ceo
amministratore unico di E. Marinella, con suo figlio Alessandro
Marinella, quarta generazione dell’azienda, il cavalier Pina
Amarelli, presidente della Amarelli Liquirizia e il cavalier
Alessandro Ambrosoli, presidente della G.B.Ambrosoli spa.
Presente anche il senatore Bartolomeo Amidei president
intergruppo Made in Italy. Assente invece il ministro delle
Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la cui presenza era
stata annunciata. “Parlare delle nostra azianda – ha detto
Maurizio Marinella – mi commuove. Noi rappresentiamo un
miracolo nato 110 anni fa a Napoli in 20 metri quadrati. Quando
morì mio nonno, il fondatore, papà mi chiamò e disse potevamo
diventare grandi restando a Napoli”. Alessandro Marinella ha
ricordato il successo della produzione di accessori con la
buccia delle arance di scarto.
“Noi esistiamo da diversi secoli in Calabria – ha rivelato Pina
Amarelli – abbiamo iniziato come contadini piantando la
liquirizia, da cui poi abbiamo cominciato ad estrarre il succo.
Oggi ben venga l’intelligenza artificiale, la digitalizzazione,
la sostenibilità che noi applichiamo con l’uso di pannelli
solari per la produzione. Anche l’export è importante e abbiamo
bisogno d’ incrementarlo”. “Noi abbiamo cominciato negli anni
Venti a comprare alveari – ricorda Ambrosoli -e a produrre
caramelle al miele che però erano una scatola l’anno. Oggi
produciamo 1.200.000 caramelle l’anno e siamo conosciuti nel
mondo grazie all’export”.
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