Racconto in musica delle vicende di
un capitano arrivato al suo ultimo viaggio con un carico di
uomini, donne e bambini, specchio dell’attuale quanto antica
realtà della migrazione. L’Opera di Roma aiuta a scoprire
L’ultimo viaggio di Sindbad, l’opera di Silvia Colasanti che
andrà in scena in prima rappresentazione assoluta al Teatro
Nazionale il 16 ottobre, con quattro repliche fino al 23.
La compositrice, il regista Luca Micheletti, il librettista
Fabrizio Sinisi e il direttore d’orchestra Enrico Pagano
parleranno dello spettacolo in un incontro aperto al pubblico
lunedì 14 ottobre alle 18 in Sala Grigia al Teatro Costanzi. La
nuova composizione – commissionata dalla Fondazione musicale
capitolina e proposta in collaborazione con Fondazione
Romaeuropa nell’ambito della edizione 2024 del Festival – si
basa su libretto liberamente ispirato a testi di Erri De Luca.
In particolare, all’omonimo L’ultimo viaggio di Sindbad, pièce
teatrale scritta nel 2003 che reimmagina la leggendaria figura
del marinaio Sindbad come un odierno traghettatore di migranti.
“Il tragitto della nave di Sindbad prende spunto dalla
cronaca per raffigurare una parabola, un percorso metastorico
attraverso tempi, culture e interpretazioni diverse”, spiega
Silvia Colasanti, tra le compositrici più affermate sulla scena
internazionale e vincitrice dello European Composer Award nel
2013. “Sindbad, come Ulisse, è un ponte tra Oriente e Occidente
– afferma il regista -. Non naviga da Troia verso Itaca,
peregrinando per un Mediterraneo pieno di trappole metafisiche,
ma dal Nordafrica all’Europa. Attraverso gli antichissimi codici
del teatro e della musica, desideriamo consegnare agli
interlocutori di questo tempo le tracce di un passaggio storico,
di un fenomeno che ci eccede, di una storia che si autodetermina
e ci determina”. Il librettista parla dell’opera come di “un
piccolo rito, una liturgia laica, che porta dentro di sé il
ricordo di tutti i viaggi e di tutti i naufragi”.
Nel ruolo di Sindbad è impegnato il baritono Roberto
Frontali. Sul podio debutta Enrico Pagano, giovane direttore
classe 1995. Le scene sono di Leila Fteita, i costumi di Anna
Biagiotti, le luci di Marco Giusti. Il Gruppo Vocalist e la
Scuola di Canto Corale, che affianca l’Orchestra dell’Opera di
Roma, sono diretti da Alberto de Sanctis.
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