Carlotta Nonnis Marzano, indicata come assessora all’ambiente dal sindaco di Bari, Vito Leccese, rinuncia all’incarico. Nonnis Marzano è finita al centro di polemiche per alcuni post pubblicati in passato. Secondo le opposizioni, avrebbe tra l’altro etichettato Papa Francesco come ‘anziano molesto’. “In queste ore si è scatenata una polemica politica sulle dichiarazioni rese, in passato, su un social network, dalla dottoressa Nonnis Marzano, da me indicata come assessora nella nuova giunta cittadina. Voglio innanzitutto chiarire che non condivido, nei toni e nei contenuti, i post cui le polemiche si riferiscono ma che, d’altra parte, si tratta pur sempre di libere manifestazioni del pensiero”, le parole del sindaco di Bari, Vito Leccese.
“Sono in contatto con la dottoressa Nonnis Marzano, la quale, consapevole della polemica che si sta sollevando e delle possibili ricadute negative a discapito della serenità di cui ha bisogno per lavorare bene, mi ha comunicato in queste ore di voler rinunciare all’incarico da me conferitole – spiega – anche per preservare la sua libertà di pensiero e di parola, e per tutelare la sua reputazione professionale, da sempre riconosciutale in ogni consesso. Reputazione e impegno nelle battaglie ecologiste che mi avevano convinto a sceglierla per affrontare le decisive sfide ambientali che la nostra città ha di fronte”.
Le polemiche, cosa è successo”Molti esponenti del centrodestra barese, anche di Forza Italia, si meravigliano del fatto che il nuovo sindaco Leccese abbia inserito nella Giunta una donna che ha oltraggiato Papa Francesco e ha irriso recentemente, in maniera ingiuriosa, tutti i leader del mondo in Puglia al G7. La cosa era talmente enorme che la protagonista ha rinunciato, per ora, alle sue deleghe. Hanno fatto bene quindi quanti hanno espresso la indignazione, ma io sinceramente non mi sono meravigliato. Il clima di impunità che si vive in Puglia, con una Procura che ha fatto capire bene quale è la sua posizione, con i vari Emiliano, Decaro ed i Leccese, nella condizione di poter fare tutto ed il contrario di tutto, fa capire a che punto può arrivare l’arroganza”, le parole di Maurizio Gasparri, responsabile Enti locali di Forza Italia.
“Quando è lecito andare nelle case dei familiari dei boss, come ha raccontato Emiliano, quando è possibile insultare impunemente il ministro dell’Interno, come ha fatto tale don Cassano, dell’associazione Libera di Don Ciotti, che ancora non si sono scusati nei confronti di Piantedosi, quando si possono assumere quelli che si sono assunti in alcune aziende municipalizzate, volevate che non tentassero di mettere in Giunta a Bari, nelle file della sinistra, una persona che ha offeso perfino il Pontefice?”
“Sono arroganti. Ma prima o poi su Bari, grande e nobile città, sventolerà la bandiera della giustizia e della libertà, oggi strappate da un potere locale arrogante e impunito, di cui questo assessore -aveva concluso Gasparri- è un’adeguata espressione”.
Prima del passo indietro, la decisione del sindaco era stata criticata dalle opposizioni. “Leggiamo, con enorme preoccupazione e vivo sdegno, che il sindaco Leccese ha ritenuto di chiamare in Giunta, per amministrare la nostra città, tale Carlotta Nonnis Marzano, soggetto che, non più tardi di qualche mese fa, ebbe ad insultare come ‘anziano molesto’, dedito a illecite ‘attenzioni ai bambini’ addirittura Papa Francesco, aggiungendo, ove non bastasse, in altri commenti, che i partecipanti al G7 sono ‘inutili parassiti’, meritevoli di soppressione tanto da augurarsi nei loro confronti ‘uno tsunami, così, veloce veloce’, e pittoreschi ricoveri ospedalieri”, le parole della segreteria cittadina di Forza Italia Bari.
“Così messe le cose, non possiamo che chiedere al Sindaco l’immediata rimozione di un elemento negativo di siffatto calibro – sottolineano – non degno, per quello che pensa e ha detto, di rivestire qualsiasi ruolo (e il numero di voti conseguiti – 34 – ne costituisce ulteriore , evidente dimostrazione) all’interno delle Istituzioni. Il sindaco deve esercitare una rigorosa vigilanza sulle qualità dei componenti della Giunta: e, ove consapevolmente manchi a tale compito, diventa inevitabilmente corresponsabile di quanto da questi, così gravemente e pubblicamente, affermato e sostenuto. Siamo convinti che, così puntualmente informato, il Sindaco Leccese non esiterà a revocare la indicazione di tale inqualificabile personaggio dalla Giunta comunale di Bari”.”Incredibile quanto accaduto a Bari, dove il sindaco Vito Leccese, dopo due mesi travagliati, ha formato la nuova giunta, nominando come assessore all’ambiente una signora di nome Carlotta Nonnis Marzano. Nei mesi precedenti, questa persona si è resa protagonista di numerose uscite pubbliche in cui, nell’ordine, ha incitato alla violenza, ha insultato Papa Francesco e alcuni avversari politici, tra cui, ovviamente, al primo posto Matteo Salvini. Dobbiamo pensare che, come ricompensa per tutto questo, il sindaco del Pd l’abbia premiata con una poltrona da assessore? È questa la nuova linea del PD di Elly Schlein a Bari?”, aveva detto il deputato pugliese della Lega Rossano Sasso.
“È questa la caratura del campo largo, visto che la Nonnis Marzano è del partito di Fratoianni e Bonelli? Verrebbe da rimpiangere Decaro, se non fosse che nemmeno lui, regista dell’operazione Leccese sindaco, ha evitato che ciò potesse accadere. Nelle prossime ore – aveva annunciato – presenterò un’interrogazione parlamentare per comprendere se vi siano ragioni di incompatibilità tra chi ricopre la carica di assessore, nonostante le numerose dichiarazioni che io ritengo deplorevoli. Qualcuno dovrebbe dimettersi all’istante, chiedere scusa per le offese ed evitare di reiterare condotte diffamatorie”.
“Il sindaco Leccese prima nomina un’assessora che aveva insultato il Papa e tanti altri politici, poi dice che la stessa ha rinunciato all’incarico, specificando comunque che quelle dichiarazioni erano espressione di ‘libero pensiero’. Una pezza peggiore del buco, perché se fossero state dichiarazioni legittime la signora non avrebbe dovuto certo rinunciare alla nomina. Da cattolico so che in una democrazia si può anche criticare il Papa (la differenza con le dittature è questa), purché si mantengano rispetto e continenza e chiunque è criticabile ma quelli erano insulti offensivi e non critiche politiche. Il sindaco di Bari è partito tardi e con il piede sbagliato”, il post del vicecapogruppo di Fdi alla Camera, Alfredo Antoniozzi.