C’è da fare i conti con la rivoluzione digitale, con l’intelligenza artificiale, che si porta dietro enormi opportunità ma rischi anche più grandi.
E infatti ha dato forza a un’arma antica come il mondo: le notizie false. E c’è da stare all’erta, per garantire un’informazione “genuina”.
Davanti ai rappresentanti delle agenzie di stampa europee, nell’incontro al Quirinale con European Alliance of News Agencies, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito il punto: “La libertà e il pluralismo dei media garantiscono il pieno dispiegarsi di alcuni dei diritti irrinunciabili per la democrazia e la misurazione della sua qualità: il diritto alla libertà di espressione e di informazione”. Perché magari qualcuno si illude che sia un concetto ormai assodato. O invece spera che pian piano perda peso, passi in seconda fila.
E allora Mattarella l’ha riportato in cima. Prima con un semplice gesto: per intervenire si è alzato dalla sedia e ha raccontato un piccolo retroscena di cerimoniale: “Ho chiesto il leggio, perché le istituzioni devono avere rispetto per la stampa e parlare in piedi”.
E poi mettendo in guardia dalle “mai abbandonate tentazioni di poteri pubblici di fissare a loro volta limiti agli spazi di libertà di informazione, piuttosto che proporsi doverosamente di garantire e sostenere quei medesimi spazi di libertà”. Lo sguardo è europeo anzi globale. Ma il tema anima anche le vicende domestiche, col dibattito sulla Rai, all’indomani dell’insediamento del Cda e della nomina di presidente e amministratore delegato.
E, soprattutto, alla vigilia di una riforma che potrebbe ridisegnare l’assetto della tv pubblica. Organizzatrice dell’incontro romano dell’European Alliance of News Agencies è stata l’Ansa, al Quirinale col presidente Giulio Anselmi e l’ad Stefano De Alessandri.
Il Capo dello Stato ci ha tenuto a citare un particolare passaggio dell’intervento del sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini, che lo aveva preceduto: “Lo ringrazio per quanto ha inteso rappresentare e voluto sottolineare con il riferimento, in particolare, alla tutela del valore costituzionale della libertà di stampa, nei confronti delle sfide attuali”. Perché, ha aggiunto Mattarella più tardi, “l’informazione libera, indipendente e plurale è un diritto dei cittadini, un dovere per tutti esigerla. E’ l’antidoto per contrastare fenomeni manipolativi”.
Lo sguardo è alto. “Nuovi protagonisti globali – ha ricordato Mattarella – sono intervenuti nella dimensione dell’informazione, con la pretesa di definire standard di accesso e linee guida – anche con un uso spregiudicato delle piattaforme digitali che gestiscono e dell’Intelligenza Artificiale – a prescindere dalle legislazioni poste a tutela della integrità del settore”. E poi ci sono le guerre: “oggi gli scontri bellici in atto, a partire dall’aggressione della Federazione Russa all’indipendenza dell’Ucraina, si avvalgono di armi ibride giocate sul terreno delle fake news dirette alle opinioni pubbliche dei Paesi democratici per manipolarle. E’ un sovrappiù di responsabilità per le agenzie di stampa il compito di restituire verità contro le azioni di propaganda che puntano ad adulterare i fatti e a intossicare così le coscienze”.
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