“Al momento ci sono in Italia 18
focolai in Lombardia, 5 in Piemonte e 1 in Emilia Romagna”. Il
Commissario Straordinario alla Peste suina africana Giovanni
Filippini, fa il punto all’ANSA sui numeri della Peste suina
africana. Tuttavia, “bisogna essere prudenti. La situazione –
dice – è complessa ma definirla drammatica è esagerato. ‘È una
situazione Legata a un’ondata epidemica. È chiaro – aggiunge –
che c’è tantissima preoccupazione da parte di associazioni e
allevatori, soprattutto di quelli che si trovano nelle zone di
restrizione e sono soggetti alle misure e ai provvedimenti che
ho inserito nell’ultima ordinanza”.
“È ovvio che al momento non emanerò
un’ulteriore ordinanza”, spiega Filippini, rispondendo alle
preoccupazioni espresse da associazioni e allevatori. “Il
provvedimento è di tre giorni fa. Sono in attesa dei risultati
che le misure dovrebbero portare una volta applicate negli
allevamenti dei territori inseriti nelle zone di restrizione.
Quindi, al momento siamo in una fase di valutazione dei
risultati legati all’applicazione dell’ordinanza”.
“Stiamo valutando i risultati notte e giorno – assicura – in
questo momento c’è molta attenzione da parte della struttura
commissariale e da parte dei ministeri della Salute e
dell’Agricoltura sull’evoluzione della situazione in quei
territori. Dopo di che sulla base di quello che sarà, siamo
pronti a valutare la situazione e prendere anche ulteriori
provvedimenti. È una situazione dinamica”.
“Certo, c’è preoccupazione – aggiunge – è ovvio, che c’è anche
un sacrificio enorme da parte degli allevatori coinvolti nei
territori dall’infezione, ne siamo consapevoli. Ma noi abbiamo
come obiettivi, primo di riportare il prima possibile la
situazione alla normalità, tra virgolette, perché comunque
rimarranno le zone di restrizione, quindi dei vincoli che
speriamo siano meno stringenti di quelli attuali; e il secondo
obiettivo di non far uscire il virus dalle zone di restrizione
verso le zone che in questo momento sono indenni”.
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